Campoformido, i Magredi minacciati dal progetto della Tangenziale Sud: l’appello del comitato

Campoformido, i magredi a rischio con la Tangenziale Sud: cittadini e associazioni chiedono compensazioni vere tramite trapianto di zolle.

18 settembre 2025 13:47
Campoformido, i Magredi minacciati dal progetto della Tangenziale Sud: l’appello del comitato -
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CAMPOFORMIDO – Un ecosistema di straordinaria importanza naturalistica rischia di essere compromesso dal progetto Tangenziale Sud – Secondo Lotto. Si tratta di oltre 5 ettari di magredi evoluti, situati nella Zona Speciale di Conservazione dei Magredi di Campoformido, che rappresentano un patrimonio unico per biodiversità e valore ecologico.

Secondo i cittadini e le associazioni promotrici dell’iniziativa, le misure di compensazione previste nel progetto sono inadeguate, poiché prevedono la semplice conversione dei prati stabili in terreni arativi, incapaci di garantire la sopravvivenza delle specie rare che caratterizzano i magredi.

Il valore dei magredi e la richiesta di trapianto di zolle

“I magredi evoluti – spiegano i promotori – sono ecosistemi complessi che ospitano centinaia di specie vegetali di interesse scientifico, come il Gladiolus palustris, e migliaia di specie animali. Si tratta di habitat che possono sopravvivere solo in terreni poveri di nutrienti e non trattati chimicamente. La semina su terreni agricoli concimati non potrà mai ricreare questa biodiversità”.

A sostegno di questa posizione, i cittadini ricordano quanto previsto dalla Legge Regionale 9/2005, che – sulla base degli studi dei professori Poldini e Vianello – riconosce il trapianto di zolle (rizollatura) come l’unica metodologia realmente efficace per la conservazione dei magredi.

Critiche alle compensazioni proposte

Il comitato contesta anche alcune affermazioni riportate dal Messaggero Veneto lo scorso 16 luglio, secondo cui “i prati ripristinati saranno una volta e mezza quelli distrutti”.

“Questa è una comunicazione fuorviante – dichiarano i cittadini – perché non possiamo accettare una falsa equivalenza tra quantità e qualità ecologica. Distruggere oltre 5 ettari di magredi e sostituirli con 7,5 ettari di prato agricolo è come ricostruire in cartone la Basilica di Aquileia: il risultato non avrà alcun valore né complessità paragonabile all’originale”.

Viene inoltre sottolineato che le azioni già obbligatorie per legge (articolo 5 della L.R. 9/2005) non possono essere spacciate per “compensazioni aggiuntive”, perché non generano alcun beneficio ambientale extra.

La richiesta alle istituzioni

Il comitato ricorda che gli esiti della VIA (DGR 1502/2024 e parere CTVA n. 46/2025) hanno già subordinato il parere favorevole a “opportune condizioni ambientali” e alla necessità di “definire nel dettaglio la tipologia e localizzazione degli interventi compensativi”.

“Chiediamo che le compensazioni avvengano esclusivamente tramite trapianto di zolle – affermano i promotori – in aree idonee e connesse agli habitat originari. Solo così sarà possibile preservare davvero la qualità ambientale dei nostri magredi”.

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