Borse di studio a Gemona del Friuli nel segno di Ivano Benvenuti
Cerimonia a Gemona del Friuli per la consegna di sei borse di studio dedicate a Ivano Benvenuti
GEMONA DEL FRIULI (UDINE) — La comunità di Gemona del Friuli ha vissuto un nuovo momento di forte coinvolgimento grazie alla recente consegna delle borse di studio dedicate alla memoria di Ivano Benvenuti, figura di rilievo per l’intero territorio gemonese.
Durante la cerimonia, l’assessore alle Finanze Barbara Zilli ha sottolineato quanto questo appuntamento rappresenti un’opportunità per ricordare un protagonista della rinascita friulana e, allo stesso tempo, sostenere studenti meritevoli nel loro percorso.
L’iniziativa si conferma un esempio concreto di come la comunità sappia accompagnare le nuove generazioni, trasmettendo valori e spirito di partecipazione civica.
Assegnate 6 borse di studio e destinati 52 milioni di euro alla formazione scolastica
Le sei borse di studio sono state assegnate a giovani diplomati degli istituti “Magrini-Marchetti” e “D’Aronco” per l’anno scolastico 2024/2025. Il progetto è portato avanti dall’associazione Mai Daur, dagli stessi istituti scolastici, dalla sezione gemonese dell’Associazione nazionale alpini, dal Comune e dalla Comunità di Montagna.
Zilli ha ricordato che la Regione ha destinato oltre 52 milioni di euro alla qualità dei servizi scolastici e all’accesso equo alla formazione. Un impegno crescente che, dal 2018, ha portato a quintuplicare le risorse dedicate alle politiche familiari.
In memoria di Ivano Benvenuti
La cerimonia ha offerto anche l’occasione per rievocare la figura di Ivano Benvenuti, sindaco di Gemona a soli 32 anni, eletto pochi mesi prima del devastante sisma del 1976. Con determinazione e visione seppe guidare la cittadina in una fase storica e complessa, diventando un riferimento saldissimo per tutto il territorio.
Negli anni successivi ricoprì vari incarichi di responsabilità, tra cui consigliere regionale, assessore all’Agricoltura e alle infrastrutture, presidente di Confcooperative FVG, del consorzio industriale Cipaf e dell’Associazione nazionale alpini locale. Nel 2013 contribuì alla nascita sia di Mai Daur sia del raduno degli alpini, lasciando un segno indelebile nella storia gemonese.