Biobanking a Trieste: come la donazione di campioni biologici accelera la ricerca

Il biobanking, risorsa chiave per la medicina e la ricerca: perché donare campioni biologici è fondamentale per il futuro di tutti.

02 luglio 2025 14:30
Biobanking a Trieste: come la donazione di campioni biologici accelera la ricerca -
Condividi

TRIESTE – Il biobanking si sta imponendo come una delle risorse più strategiche e innovative per il futuro della ricerca biomedica, la medicina su misura e la tutela della salute pubblica. Stiamo parlando della raccolta, conservazione e gestione di campioni biologici umani – come sangue, tessuti, urine e DNA – sempre collegati a dati clinici e demografici. Questi elementi rappresentano una base insostituibile per la ricerca scientifica moderna, da cui prendono forma nuove diagnosi, terapie personalizzate e approcci rivoluzionari alla medicina.

Il valore sociale della donazione biologica

Le biobanche si fondano su un principio semplice ma potentissimo: la partecipazione consapevole delle persone che, su suggerimento del proprio medico o durante controlli programmati, scelgono di donare un campione. “Le biobanche sono un servizio dai cittadini per i cittadini”, sottolinea Devis Pascut, ricercatore senior della Fondazione Italiana Fegato e coordinatore del progetto C3B. Solo grazie alla generosità della collettività è possibile alimentare una ricerca all’avanguardia e rendere più rapido lo sviluppo di cure sempre più efficaci. In un’epoca in cui la medicina si sta spostando verso la personalizzazione, la disponibilità di campioni di alta qualità e di dati affidabili è la chiave per progredire in ambiti come epigenomica, proteomica e metabolomica.

Alla fine di questo paragrafo, segnaliamo l’importanza della donazione informata e della consapevolezza, temi al centro anche di altri progetti innovativi che hanno contribuito ad accrescere la cultura scientifica in Italia: ad esempio, le iniziative di educazione sanitaria nelle scuole.

L’Italia e la sfida della partecipazione

Nonostante i vantaggi della ricerca biomedica, l’Italia si trova solo al 14° posto in Europa per propensione alla donazione biologica, come evidenziato dal report “Biobanks for Europe: A Challenge for Governance” della Commissione Europea. Un dato che mette in luce la necessità di investire su informazione, fiducia e trasparenza. A questo proposito, la Fondazione Italiana Fegato ha lanciato il progetto C3B, promuovendo campagne informative, seminari, video divulgativi e attività social per sensibilizzare la cittadinanza e favorire una partecipazione attiva.

Una delle ultime iniziative del progetto è il questionario sulla propensione alla donazione di campioni biologici, strumento prezioso per comprendere meglio aspettative, timori e motivazioni dei cittadini. I risultati di questa indagine permetteranno di calibrare future campagne di comunicazione, coinvolgendo sempre più persone in un processo fondamentale per la scienza e la salute.

Nel cuore della strategia c’è la convinzione che la fiducia sia la base su cui costruire una scienza etica e condivisa, come sottolinea ancora Pascut: “Le biobanche esistono grazie alla fiducia, da coltivare con trasparenza, dialogo e attenzione ai valori della comunità”.

Compilare il questionario: un gesto concreto per la scienza

Per chi desidera dare il proprio contributo alla ricerca, è possibile partecipare al sondaggio online disponibile qui: questionario biobanche. La compilazione richiede pochi minuti e rappresenta un gesto semplice ma fondamentale per migliorare la qualità della ricerca scientifica e rendere più efficaci le strategie di informazione e coinvolgimento.

Chi volesse scoprire altre iniziative di successo nel campo della partecipazione attiva alla ricerca scientifica, può leggere anche questo approfondimento sulle migliori pratiche europee, che hanno rafforzato il legame tra cittadini e scienza.

Segui Prima Friuli