Bini: “Oltre 300 milioni ai Consorzi di sviluppo, leva strategica per la crescita del Friuli Venezia Giulia”
A Trieste la conferenza sul Clean Industrial Deal Europe: Bini annuncia oltre 300 milioni ai Consorzi di sviluppo FVG.
TRIESTE – «L’importanza dei Consorzi di sviluppo economico locale come leva di crescita per i territori è evidente: negli ultimi sei anni la Regione ha messo a disposizione oltre 300 milioni di euro, generando nuove opere di urbanizzazione, servizi alle imprese e mezzo miliardo di investimenti privati con significative ricadute occupazionali».
Con queste parole l’assessore regionale alle Attività produttive e turismo, Sergio Emidio Bini, ha aperto il suo intervento durante la Conferenza “Il Clean Industrial Deal Europe: il contributo delle Aree produttive ecologicamente attrezzate”, svoltasi a Trieste. L’incontro ha rappresentato la fase conclusiva del progetto Ecole, avviato nel 2022 e dedicato allo sviluppo di modelli sostenibili per i parchi industriali europei.
Il progetto Ecole e la cooperazione europea
Il progetto Ecole, finanziato con un budget complessivo di 2,3 milioni di euro, è stato sviluppato da partner istituzionali, consorzi e centri di innovazione provenienti da Italia, Slovenia, Austria, Francia e Germania.
Tra i partner italiani figurano il Consorzio di sviluppo economico locale dell’area giuliana (Coselag) e il Consorzio ZAI di Verona, entrambi protagonisti nella creazione di strumenti e linee guida per la gestione sostenibile dei parchi industriali.
L’iniziativa ha permesso di elaborare analisi comparative, casi pilota e azioni di cooperazione transnazionale, con l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale delle aree produttive e migliorare l’efficienza nell’uso delle risorse.
Consorzi in evoluzione: da gestori immobiliari a motori di innovazione
Nel suo intervento, Bini ha ricordato come i Consorzi di sviluppo economico abbiano vissuto negli ultimi anni una trasformazione profonda: da semplici gestori immobiliari si sono evoluti in poli di servizi e innovazione per le imprese.
Oggi offrono infrastrutture, supporto logistico, strumenti per la transizione ecologica e servizi per i lavoratori, rispondendo alle sfide della competitività e della sostenibilità. Questo cambio di paradigma, ha sottolineato l’assessore, rappresenta una delle chiavi del successo del modello regionale di sviluppo industriale.
Le Aree produttive ecologicamente attrezzate
Un tassello fondamentale di questa strategia è rappresentato dalle Aree produttive ecologicamente attrezzate (Apea), che coniugano efficienza produttiva e tutela ambientale.
«La Regione – ha evidenziato Bini – si è attivata per tempo, introducendo un modello di governo delle zone industriali orientato alla transizione sostenibile, con la creazione di queste aree».
Dal 2022 sono stati finanziati 18 progetti in tutti i Consorzi regionali, per un valore di circa un milione di euro, in una fase sperimentale ormai prossima alla conclusione.
Le Apea offrono alle imprese economie di scala, servizi comuni, riduzione dei costi energetici e idrici e maggiore circolarità delle risorse, garantendo anche premialità nei contributi regionali. Per i Consorzi rappresentano, inoltre, un fattore di attrattività e uno strumento di accesso diretto a risorse dedicate.
Regione e imprese verso uno sviluppo sostenibile
Nel suo intervento conclusivo, l’assessore Bini ha sottolineato come il percorso intrapreso dalla Regione Friuli Venezia Giulia abbia consentito di fornire risposte concrete alle imprese, pur in un contesto europeo complesso.
«L’Unione europea – ha osservato – con politiche spesso troppo rigide, come quelle previste dal Green Deal, non ha sempre facilitato questo processo di crescita. Tuttavia, il lavoro svolto a livello regionale ha permesso di sostenere le aziende e di rafforzare la competitività dei territori».
La sfida per il futuro, ha concluso Bini, è continuare a coniugare sviluppo economico e sostenibilità ambientale, valorizzando il ruolo dei Consorzi di sviluppo economico locale come motori di innovazione e coesione territoriale.