Trieste, 20 giugno 2025 – Prossimamente, dal 25 al 28 giugno, il Cavò a Trieste ospiterà gli eventi conclusivi dell’undicesima edizione di Varcare la frontiera, il festival culturale organizzato da Cizerouno e sostenuto dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia.
Margini e frontiere: il tema della 11ª edizione
Quest’anno, il festival si ispira al tema “margini”, tratto dal saggio “Al margine” di Francesco Magris (Bompiani, 2015), per promuovere una riflessione approfondita sui confini, sull’esclusione e sugli incontri nella società contemporanea.
Per quattro giorni, il Cavò sarà trasformato in un laboratorio di documentari d’epoca, inchieste, letture performative e videoinstallazioni, offrendo al pubblico una varietà di linguaggi artistici per esplorare e condividere il significato dei margini.
Il programma degli eventi
Mercoledì 25 giugno (ore 18-20) si aprirà con la proiezione del documentario “O Trieste del mio cuore” di Cecilia Mangini (Italia, 1964, 16′), tratto dagli archivi della Fondazione Cineteca di Bologna. Un’opera che racconta gli anni Sessanta attraverso gli sguardi di Trieste, Gorizia e il Carso.
Giovedì 26 giugno (ore 21) debutterà la lettura performativa “Scatti di follia”, tratta dal saggio omonimo di Diana De Rosa, interpretata da Nikla Petruška Panizon e Paolo Fagiolo. L’ingresso è libero con prenotazione obbligatoria.
Venerdì 27 giugno (ore 18-20) si svolgerà una videoinstallazione curata da Martina Vocci e Massimiliano Schiozzi, che proporrà un dialogo tra Vera Gheno e Francesco Magris su temi come margini, democrazia e linguaggio.
Sabato 28 giugno (ore 18-20) si concluderà con la lettura performativa dal vivo di “Istria ritrovata” di Fulvio Monai, interpretata da Paolo Fagiolo e accompagnata dalle immagini di Davor Dujmović.
Un invito alla scoperta e alla riflessione
Varcare la frontiera 2025 invita a esplorare i margini per riflettere sulla nostra identità collettiva attraverso linguaggi artistici diversi.