Indagini transnazionali e scoperta della frode
Le indagini, che hanno preso avvio nel 2024, hanno rivelato una frode complessa, condotta da un’organizzazione criminale che include anche legami con clan camorristici. I membri dell’organizzazione operavano nel traffico illecito di rifiuti, principalmente rame e alluminio, destinati a due aziende di smaltimento rifiuti nel Nord Italia. Attraverso false fatturazioni emesse da società di comodo, gli ingenti flussi di materiale venivano regolarizzati, celandone l’origine illecita e schermando gli amministratori delle aziende coinvolte.
Operazioni di sequestro e monitoraggio per ricostruire la frode
La Guardia di Finanza, con il supporto dello S.C.I.C.O. e delle unità cinofile, ha effettuato una serie di operazioni per ricostruire l’intera rete di frode, che ha coinvolto oltre 51 società italiane. L’organizzazione ha emesso fatture false per oltre 320 milioni di euro, generando un profitto illecito di circa 160 milioni di euro. Le indagini, svolte anche attraverso intercettazioni telefoniche e il monitoraggio delle attività di trasporto dei rifiuti, hanno portato all’attuale sequestro, che si aggiunge a un altro provvedimento di sequestro, avvenuto nel luglio 2024, per un importo di 70 milioni di euro.