GORIZIA – Recentemente, è stato scoperto un ordigno bellico di 250 chili vicino al cantiere della stazione Transalpina a Nova Gorica, proprio al confine con Gorizia. Questo ritrovamento si aggiunge a una lunga serie di scoperte simili che hanno interrotto i lavori nel cantiere del futuro museo Epic. Il ritrovamento, avvenuto durante gli scavi, ha causato la sospensione temporanea delle attività e ha sollevato preoccupazioni per la sicurezza della zona.
La situazione attuale e le prossime mosse
Le autorità slovene e italiane stanno lavorando congiuntamente per rimuovere l’ordigno entro domenica 25 agosto. Tuttavia, il piano di intervento potrebbe incontrare delle difficoltà significative. Le forze dell’ordine saranno infatti impegnate in altre manifestazioni, come il Festival del Folklore e una partita di calcio del Primorje, che potrebbero limitare le risorse disponibili per l’operazione.
Piano di evacuazione e misure di sicurezza
Per garantire la sicurezza dei residenti, sarà necessaria l’evacuazione di un’area di 400 metri intorno al sito. Circa 3mila persone dovranno temporaneamente lasciare le loro abitazioni. Il Comune di Nova Gorica ha già predisposto un centro d’accoglienza per ospitare i cittadini evacuati. Domani mattina, in Prefettura a Gorizia, sarà definito un piano dettagliato per la rimozione dell’ordigno, ma la data esatta dell’operazione è ancora da stabilire.
Impatti e considerazioni future
La situazione attuale evidenzia la continua necessità di monitorare e gestire i resti della Seconda guerra mondiale che, nonostante siano passati decenni, continuano a presentare rischi concreti per la sicurezza pubblica. Gli sforzi delle autorità per garantire un intervento tempestivo e sicuro sono cruciali per minimizzare i disagi e proteggere i residenti della zona.
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