Il Concorso Pianistico Internazionale del Friuli Venezia Giulia, giunto alla sua 25a edizione, continua a rappresentare uno degli eventi più prestigiosi per giovani pianisti a livello globale. Quest’anno, la cittadina di Sacile non solo ospita il concorso, ma arricchisce l’offerta culturale con una mostra fotografica di grande impatto, curata da Daniele Indrigo e sostenuta da enti importanti come il Consiglio regionale della Regione FVG e la Fondazione Friuli.
Le origini e l’evoluzione del Concorso
Il Concorso ha radici profonde, iniziate nel 2009, ben prima della sua istituzione ufficiale a Sacile, nota come la Città del Livenza. Con il tempo, l’evento ha visto la nascita e la crescita di progetti significativi come “Sacile Città della Musica e del Pianoforte” e “Musicæ. Distretto culturale del pianoforte”. Questi programmi hanno trasformato l’area in un vero e proprio distretto culturale, promuovendo l’arte pianistica attraverso una serie di eventi che hanno coinvolto maestri internazionali e giovani promesse.
La mostra fotografica: un ponte tra musica e immagine
La mostra inaugurata alla Chiesa di San Gregorio il 21 aprile offre una prospettiva unica sul mondo della musica dal vivo attraverso gli occhi di Daniele Indrigo, il fotografo incaricato di catturare l’essenza di questi momenti artistici. Con 45 opere che documentano gli eventi dal 2009 al 2018, la mostra non è solo un’esposizione, ma un dialogo tra le arti che esplora la profondità emotiva della musica attraverso la fotografia.
I protagonisti dell’edizione corrente
Tra i nomi di spicco coinvolti nel concorso di quest’anno, troviamo Lya De Barberiis, Claudio Scimone, Salvatore Accardo, e direttori d’orchestra di calibro internazionale come Tiziano Severini e Ovidiu Balan. Questi artisti non solo arricchiscono il programma con la loro maestria, ma contribuiscono attivamente alla formazione delle nuove generazioni di musicisti.
Evento di apertura e contributi speciali
L’inaugurazione della mostra è stata arricchita dalla presenza del Maestro Eddi De Nadai, che ha introdotto l’evento, e da un’esibizione del violoncellista Mario Roveda. Questi momenti di musica dal vivo non solo hanno offerto una cornice ideale alla serata, ma hanno anche sottolineato l’interazione tra diverse forme d’arte e il loro impatto emotivo e culturale.