UDINE – Il 14 maggio 2025, il Rettore dell’Università di Udine, Roberto Pinton, ha tenuto un incontro con il Rappresentante del Corso di Laurea Triennale in Biotecnologie, Luca Scanferla, e un gruppo di studenti per discutere gli effetti della recente riforma del Corso di Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia e il suo impatto su altri corsi di laurea nel settore biomedico, farmaceutico e veterinario. Durante il meeting, gli studenti hanno consegnato al Rettore una lettera che mette in luce le principali criticità legate alla riforma e alle sue conseguenze negative sui corsi di laurea triennale, come Biotecnologie.
Le problematiche della riforma
La riforma, introdotta con il decreto-legge 14 marzo 2025, n. 25, prevede che gli studenti di Medicina e Chirurgia possano iscriversi al primo semestre senza la prova d’ingresso, ma dovranno superare una selezione alla fine del semestre. Gli studenti di Biotecnologie temono che, con l’anticipazione della fine del primo semestre del corso di Medicina, potrebbero trovarsi ad affrontare un sovrannumero di iscritti e un impatto sulle attività didattiche e logistiche dei loro corsi.
Un’educazione a rischio: le criticità del nuovo decreto
Gli studenti hanno evidenziato che la riforma potrebbe portare a una percezione di status privilegiato per il Corso di Medicina, danneggiando i corsi alternativi. In particolare, l’iscrizione in sovrannumero potrebbe compromettere la qualità dei laboratori, un aspetto fondamentale per la formazione degli studenti di Biotecnologie. La riduzione della qualità formativa, con la necessità di modificare il Piano di Studi e la mancanza di chiarezza sui numeri degli studenti, solleva preoccupazioni su come gli atenei possano affrontare questo cambiamento senza compromettere la qualità dell’educazione.
L’incontro con il Rettore
Il Rettore Roberto Pinton ha ascoltato le preoccupazioni degli studenti e ha espresso il suo sostegno riguardo all’impatto potenzialmente negativo della riforma sulle alternative di formazione. Pinton ha inoltre assicurato di trasmettere le critiche sollevate nella lettera presso il CRUI (Conferenza dei Rettori delle Università Italiane), impegnandosi a individuare soluzioni che non compromettano la qualità della formazione universitaria.