TRIESTE – È firmata dalla celebre compositrice serba Aleksandra Vrebalov, vero riferimento della musica contemporanea internazionale, nota e apprezzata in tutto il mondo per la sua sensibile creatività, la nuova produzione del Conservatorio Tartini di Trieste, “Antennae / Liturgia”. al debutto in prima assoluta per il cartellone di Mittelfest 2024 nella serata di martedì 23 luglio, alle 19.30 nella Chiesa di San Francesco a Cividale del Friuli, con replica la sera successiva a Trieste, alle 20.30 nella Cattedrale di San Giusto Martire. La produzione, diretta in scena dal Maestro Petar Matošević, trova la stretta sinergia delleprincipali istituzioni di formazione musicale serbe, ovvero la Facoltà di Musica della Università delle Arti di Belgrado e l’Accademia delle Arti di Novi Sad, qualeevento di cooperazione culturale Italia – Serbiaai sensi della l.212/2012.Hanno inoltre collaborato ilCoro St. Jovan Damaskin di Novi Sad e il Conservatorio Benedetto Marcello di Venezia, oltre alCoro della Chiesa Serbo-Ortodossa di San Spiridione a Trieste. Il coordinamento produttivo è a cura del docente e responsabile delle Produzioni internazionali del Conservatorio Tartini Andrea Amendola, di intesa con il direttore del Conservatorio Sandro Torlontano. «Valorizzare il progetto pluriennale di collaborazione con le istituzioni musicali serbe nel segno di una autrice contemporanea di fama mondiale è motivo di orgoglio – spiegano – e siamo lieti di rinnovare nel 2024 l’appuntamento consolidato con un festival di riferimento per la scena musicale centro-europea, qual è Mittelfest, così come di fare tappa con il concerto, la sera dopo, in un luogo emblematico e identitario della storia multiculturale di Trieste, la Cattedrale di San Giusto Martire, simbolo e cuore della città. Ci è sembrato il modo migliore per onorare, insieme al talento della compositrice Aleksandra Vrebalov, l’opera oggi poco conosciuta di un importante “padre” della musica ottocentesca a Trieste, il compositore Francesco Siinico (1810 – 1865), fondatore nel 1837 del Coro della Chiesa di San Spiridione a Trieste». Al concerto di Trieste è confermata la partecipazione del Vescovo Mons. Enrico Trevisi, e del Vescovo della città serba di Šabac, Jerotej Nikola Petrovic: un incontro che suggella l’impegno per il dialogo interconfessionale fra Chiesa cattolica e Chiesa serbo-ortodossa. Info e dettagli sulla produzione: conts.it tel.040.6724911. Per il concerto di Mittelfest info mittelfest.org
Antennae, che sarà dunque proposto in prima esecuzione italiana, è un concerto mistico per coro misto, quattro trombe, due organi, campane, quartetto d’archi e cantori bizantini, ispirato all’icona della Vergine Eleusa del XV secolo, attribuita al pittore Angelos Akotantos. Le tradizioni musicali e confessionali, che hanno attraversato e segnato il divergente mosaico della cristianità balcanica risuonano nella partitura di Aleksandra Vrebalov, come una nuova armonia, «un diapason umano – spiega l’autrice – attraverso il quale ci allineiamo e per un momento sosteniamo una frequenza comune. Il suono diventa un filo conduttore, un flusso ronzante di respiro e frequenza, indipendentemente dalla decisione di unirsi o restare a guardare». Un’immersione musicale plurisecolare che avrà il suo incipit con il Coro della Cappella della Chiesa Serbo-Ortodossa di San Spiridione di Trieste impegnata nell’esecuzione di Liturgia, brano del compositore triestino Francesco Sinico che nel 1837 fondava il Coro. Il concerto Antennae sarà eseguito per la prima volta in Italia, alla presenza della sua autrice, che a Mittelfest introdurrà il debutto sempre martedì 23 luglio con l’incontro in programma alle 16 nel Curtîl di Firmine, in dialogo con la pianista e compositrice Daniela Terranova, dell’organico didattico del Conservatorio Giuseppe Tartini di Trieste. In scena il pubblico troverà dunque il St. Jovan Damaskin Choir diretto da Vladimir Antić, insieme ai 34 cantanti del Coro Antennae preparati dai docenti: Dragana Jovanović – della Facolta di Musica Università delle Arti di Belgrado, Božidar Crnjanski – Accademia delle Arti di Novi Sad . Direttore d’orchestra il Maestro Petar Matošević,
«È il sogno di ogni compositore creare un’opera senza limiti di strumentazione, durata o argomento – spiega la compositrice serba Aleksandra Vrebalov, che ha firmato partiture per le più note istituzioni musicali del mondo, dalla Carnegie Hall al Kronos Quartet, all’Orchestra della Città Proibita di Pechino, dall’English National Ballet al Teatro Nazionale Serbo – Nel Cleveland Museum of Art che ha commissionato la partitura Antennae mi sentivo come se mi fosse stato dato il permesso di immergermi in un gigantesco scrigno del tesoro e potessi cercare il suono degli oggetti più belli dell’immaginazione e dell’intelletto nella storia dell’umanità. Nella galleria bizantina del Museo, intimamente illuminata, ho sentito una connessione immediata: eccola li, la Vergine Eleousa, la tonalita dorata, l’iconografia di un abbraccio con le guance che si toccano. Era familiare e mi ricordava casa. Sono cresciuta nella ex Jugoslavia durante il regime socialista. La religione non faceva parte dell’educazione della mia generazione, ma quasi ogni casa aveva un’icona. Nella cultura radicata nell’Ortodossia orientale che fiori durante l’epoca bizantina, le icone non erano viste come oggetti. Erano portali, potenti facilitatori di miracoli e guarigioni. La controparte sonora di un’icona è un canto; queste due forme millenarie, nella tradizione bizantina, sono considerate portali verso un altro regno. I canti sono codici sonori trasmessi dal choros, un coro formato da tutti i presenti, musicisti e non. Antennae è una partitura sonora malleabile e organica, piuttosto che un brano musicale fisso».
Aleksandra Vrebalov, docente di composizione presso l’Accademia delle arti di Novi Sad, ha scritto più di 90 opere che spaziano dalla musica da concerto, all’opera, alla danza, ai film sperimentali e documentari. Il suo lavoro è caratterizzato dalla fusione di influenze provenienti da diverse tradizioni musicali dei paesi in cui ha vissuto o viaggiato, in particolare Serbia, Stati Uniti e il Medio Oriente. Nella sua produzione, oltre agli strumenti occidentali di uso comune, trovano posto strumenti etnici e storici dei Balcani, dell’Asia e della Polonia. I suoi lavori sono stati commissionati dalla Carnegie Hall, dall’English National Ballet, dall’Opera di Cincinnatie Glimmerglass, dal Teatro Nazionale Serbo, dalla Filarmonica di Belgrado, dall’Orchestra della Città Proibita di Pechino, da Jose Limon e dalla Rambert Dance Companies. Vrebalov ha collaborato ripetutamente con il Kronos Quartet per il quale ha scritto 18 opere. Membro della MacDowell Colony, del Rockefeller Bellagio Center, di Djerassi, dell’American Opera Projects, dell’Hermitage e di Tanglewood, ha ricevuto molti premi e riconoscimenti come la Harvard Fromm Commission, l’American Academy of Arts and Letters Charles Ives Fellowship, la Barlow Endowment Commission e il la borsa MAP Fund. In Serbia, suo paese d’origine, ha ricevuto il Distintivo d’Oro dell’Associazione Culturale ed Educativa della Serbia/Ministero degli Affari Esteri per il contributo a lungo termine alla cultura serba (2015). Ha vinto due volte il Premio Mokranjec: nel 2009 (Stazioni) e nel 2011 (opera Mileva). Ha vinto due volte il premio “Muzika Klasika” come compositrice dell’anno, per le sue opere Mileva (2011) e Antennae (2021), commissionate dal Cleveland Museum of Art. L’attività artistica di Alexandra Vrebalov è particolarmente attenta ai problemi sociali e umanitari della nostra epoca; nel 2018 e nel 2019 ad esempio ha suonato con giovani rifugiati provenienti dalla Siria e dall’Iraq al Festival dei Tappeti Volanti sul confine turco-siriano. Esistono più di venti CD contenenti suoi lavori, registrati per Nonesuch, Cantaloupe, Innova, Orange Music Mountain, New Amsterdam, Centaur Records e Vienna Modern Masters.
Il compositore triestino Francesco Sinico, allievo di Giuseppe Farinelli, fu promotore di numerose attività musicali, e inaugurò in città una scuola di canto. La sua eredità artistica venne raccolta dal figlio Giuseppe Sinico. Entrambi furono cassa di risonanza musicale del movimento risorgimentale di promozione dell’italianità culturale di Trieste. Dei Sinico è rilevante l’ampia produzione vocale da camera, testimonianza significativa del Belcanto Italiano tra Liriche e Romanze da salotto di pregevole e originale fattura. Il Coro della Chiesa di San Spiridione a Trieste fu fondato dal Maestro Francesco Sinico, su richiesta della Comunità serbo-ortodossa, nel 1837. Da allora si sono susseguiti molti e rinomati direttori del Coro.