San Daniele del Friuli piange la scomparsa di Natalino Dall’Ava, uno dei “padri nobili” del celebre prosciutto di San Daniele. All’età di 85 anni, il fondatore della DOK Dall’Ava ci ha lasciato, segnando la fine di un’era di grande innovazione e dedizione nel mondo del prosciutto. La sua impresa, avviata nel 1982, ha conquistato il palcoscenico internazionale grazie alla qualità senza pari dei suoi prodotti.
I primi passi nel mondo del prosciutto
Nel 1955, Natalino Dall’Ava iniziò la sua carriera a Sossano, in provincia di Vicenza, lavorando in uno dei primi prosciuttifici industriali della famiglia Muraro. La sua dedizione e competenza gli permisero di guadagnarsi rapidamente la fiducia dei titolari, che lo inviarono a San Daniele per dirigere la costruzione e avviare uno dei primi prosciuttifici industriali della zona. Tra il 1959 e il 1961, la produzione annuale di prosciutti nella regione era limitata a circa 15.000 cosce, un numero esiguo rispetto agli standard odierni.
La fondazione di DOK Dall’Ava e la crescita del marchio
Nel 1964, Natalino Dall’Ava si trasferì permanentemente in Friuli dopo il matrimonio con Paola Bernardinis, con la quale ebbe i figli Carlo, Lucia e Sonia. Nel 1969, accettò una proposta da un gruppo di industriali per contribuire alla creazione del Daniel Ipta, il più grande prosciuttificio dell’epoca. Tuttavia, il sogno di avere un’impresa tutta sua lo portò a fondare nel 1977 il suo marchio, con la creazione delle Trote Dolce Fumo, seguite dal Dindo speck e dal prosciutto di cinghiale. Questi prodotti innovativi stabilirono nuovi standard nel settore e influenzarono numerose aziende oggi leader del mercato.
Il grande salto del 1982
Il 1982 fu l’anno decisivo per Natalino Dall’Ava: affittò uno dei più antichi prosciuttifici a San Daniele e fondò la DOK Dall’Ava, iniziando un’avventura che avrebbe rivoluzionato il settore. Lo stesso anno, il figlio Carlo si unì all’azienda, segnando l’inizio di una nuova era. Tra le innovazioni introdotte ci fu la prima prosciutteria al mondo, dove il prosciutto diventava il protagonista assoluto del pasto, accompagnato da pasta fatta in casa, verdure e dolci. Inoltre, nacquero il pastificio e il centro cottura DOK Dall’Ava, espandendo ulteriormente l’impatto dell’azienda.
Il passaggio generazionale e l’innovazione
Nel 2005, il marchio passò nelle mani di Carlo Dall’Ava. Con grande entusiasmo, Carlo avviò la costruzione di un nuovo prosciuttificio all’avanguardia, progettato da lui e dal padre. Inaugurato nel 2006, il nuovo impianto è stato progettato per ricreare il clima ideale che Natalino aveva trovato a San Daniele negli anni ’60, utilizzando le migliori tecnologie per preservare la tradizione.
I funerali di Natalino Dall’Ava si terranno lunedì 26 agosto alle 16 in Duomo. La sua eredità, fatta di innovazione e tradizione, continuerà a vivere nel cuore della comunità e nella storia del prosciutto di San Daniele.