Il mondo del soccorso alpino piange la scomparsa di Gino Comelli, pioniere dell’elisoccorso e figura di spicco del Soccorso Alpino e Speleologico Trentino. Comelli è morto all’età di 70 anni dopo una breve malattia, lasciando un vuoto incolmabile nella comunità che ha servito con dedizione per decenni.
Nato nel 1954 in Friuli Venezia Giulia, Gino Comelli si trasferì in Val di Fassa, dove iniziò la sua lunga carriera nel Soccorso Alpino e Speleologico Trentino nel 1980. La sua dedizione e competenza lo portarono a diventare capo della Stazione dell’Alta Val di Fassa dal 1990 al 2015. Tecnico di elisoccorso, istruttore nazionale e guida alpina, Comelli era rinomato per la sua preparazione e attenzione, diventando un punto di riferimento per i colleghi e per l’intera comunità.
La sua carriera è stata coronata da molteplici successi, tra cui la fondazione dell’Aiut Alpin Dolomites, un’organizzazione dedicata al soccorso in montagna. Soltanto pochi mesi fa, a dicembre, era stato celebrato per il suo pensionamento da questa realtà, che ha contribuito significativamente a plasmare.
Walter Cainelli, presidente del Soccorso Alpino e Speleologico Trentino, ha ricordato Comelli come una persona lungimirante e gentile, con una visione chiara e spesso anticipatrice. “Gino ha dato moltissimo al mondo del soccorso organizzato in montagna. Grazie al suo contributo e alla sua visione, il Soccorso Alpino e Speleologico è cresciuto e si è innovato in questi ultimi quarant’anni”, ha affermato Cainelli.
Anche il consigliere provinciale Luca Guglielmi ha espresso il suo dolore per la perdita di Comelli, definendolo un pilastro insostituibile del soccorso alpino. “La sua dedizione, il suo coraggio e la sua instancabile determinazione hanno salvato innumerevoli vite e ispirato tutti noi. La sua perdita lascia un vuoto incolmabile nella nostra comunità, ma il suo esempio continuerà a guidarci”, ha dichiarato Guglielmi.
Gino Comelli lascia nel dolore una moglie e due figli. Il suo ricordo e le sue gesta continueranno a vivere nella memoria di chi ha avuto il privilegio di conoscerlo e lavorare con lui.