Nelle scuole superiori del Friuli, meno della metà degli studenti parla friulano, una situazione che pone interrogativi sul futuro della lingua nella regione. Secondo i dati emersi dal questionario curato da “La lavagne plurilengâl”, il 44% degli allievi del primo anno utilizza il friulano, una percentuale che, seppur significativa, mostra un lieve calo rispetto all’anno accademico 2022/23. Questa indagine, giunta alla sua settima edizione, evidenzia una ricchezza linguistica notevole, con 60 lingue parlate complessivamente dagli studenti, tra cui predominano l’italiano (92%) e a seguire il friulano.
L’importanza del friulano nelle famiglie e nelle scuole
Il friulano rimane una lingua viva nelle dinamiche familiari, soprattutto a Tolmezzo, dove le scuole registrano una percentuale di parlanti che sfiora il 70%. Tuttavia, in centri come Udine, Gemona, San Daniele, e Codroipo, si nota una variazione nella diffusione del friulano, con alcune aree che mostrano un incremento nell’uso e altre un calo significativo. La lingua si mantiene uno strumento primario di comunicazione intergenerazionale, soprattutto tra nonni e nipoti, sottolineando il ruolo cruciale degli anziani nella trasmissione della lingua.
La sfida del bilinguismo e del multilinguismo
Il contesto linguistico del Friuli-Venezia Giulia si caratterizza per un elevato tasso di bilinguismo e multilinguismo, con il 49% delle famiglie che dichiara di utilizzare due lingue e l’8% tre o più idiomi. Questa diversità rappresenta una risorsa, ma anche una sfida per il mantenimento e la promozione del friulano, soprattutto di fronte a una crescente globalizzazione e alla dominanza dell’inglese come lingua franca.
Il ruolo dell’istruzione e le prospettive future
La rete “La lavagne plurilengâl”, insieme alla Società Filologica Friulana, l’Arlef, l’Università di Udine, e i docenti di linguistica e letteratura friulana, sottolinea l’importanza di promuovere l’insegnamento del friulano anche nelle scuole superiori. L’obiettivo è contrastare il rischio di arretramento e valorizzare la lingua come elemento fondamentale dell’identità culturale regionale.
Riccardo Urbani, promotore del progetto, invoca investimenti culturali significativi e la formazione di un team dedicato all’insegnamento del friulano, per garantire che la lingua non solo sopravviva ma prosperi nelle generazioni future. La Costituzione prevede il diritto all’insegnamento della lingua regionale, una prerogativa che dovrebbe essere pienamente esercitata per preservare la ricchezza linguistica e culturale del Friuli.
In attesa dei risultati dell’indagine più ampia dell’Arlef e dell’Ires, è chiaro che la comunità friulana si trova di fronte a una svolta cruciale: accettare la sfida di rinnovare l’impegno verso la propria lingua e cultura, integrando il friulano nel tessuto educativo e sociale, per assicurare che continui a essere un pilastro vitale dell’identità regionale.