Operazione di controllo del lavoro irregolare nel territorio di Pordenone
Nel quadro delle attività finalizzate a contrastare il lavoro irregolare e garantire il rispetto delle normative sulla salute e sicurezza sul lavoro, i Carabinieri del NIL (Nucleo Ispettorato del Lavoro) di Pordenone, con il supporto dei colleghi dell’Arma Territoriale del Comando Provinciale CC di Pordenone, hanno condotto diversi controlli in vari settori produttivi della provincia di Pordenone.
Provvedimenti adottati in seguito ai controlli
Durante i controlli, alcune aziende sono risultate regolari, mentre in altre sono stati presi provvedimenti sanzionatori. In particolare, sono stati emessi 3 provvedimenti di sospensione dell’attività imprenditoriale per “lavoro nero” nei confronti di ditte operanti nei comuni di Pordenone, Zoppola, Cordenons, Sacile, Aviano e Prata di Pordenone. Queste ditte utilizzavano manodopera senza contratto di lavoro in misura superiore al 10% rispetto al totale dei lavoratori impiegati, impedendo loro di continuare le attività fino al ripristino delle condizioni di regolarità.
Ulteriori provvedimenti di sospensione sono stati presi per motivi di sicurezza sul posto di lavoro, coinvolgendo un’azienda agricola e due esercizi pubblici per servizi alla persona. Anche in questi casi, le attività lavorative sono state sospese fino al ripristino delle condizioni di regolarità richieste.
Titolari sanzionati
Sono stati sanzionati i titolari di:
– un ristorante per non aver attivato le prestazioni occasionali per alcuni lavoratori;
– un locale di intrattenimento per le omesse registrazioni delle prestazioni lavorative a chiamata;
– un’azienda agricola per l’impiego di un lavoratore “in nero”.
Sanzioni e ammende
Le violazioni in materia di lavoro comportano sanzioni elevate: per l’impiego di lavoratori “in nero” sono previste sanzioni a partire da 1.950 euro per ogni lavoratore irregolare impiegato, oltre a una sanzione di 2.500 euro per i provvedimenti di sospensione. Complessivamente sono state elevate sanzioni per oltre 50.000 euro e accertato un imponibile contributivo evaso di circa 10.000 euro.