La Federazione Nazionale della Stampa e l’Associazione della Stampa del Friuli Venezia Giulia si sono levate in difesa della libertà di espressione e della sicurezza dei giornalisti, esprimendo solidarietà a Irene Giurovich, giornalista e attivista per i diritti degli animali, recentemente minacciata in seguito a un commento su Facebook contro la caccia sul profilo della pagina Messaggero Veneto.
Una minaccia che va oltre il singolo episodio
La Giurovich, che da anni lavora nell’ambito dell’informazione e dell’editoria per i diritti degli animali e per l’abolizione della caccia, e che in passato aveva segnalato alle forze dell’ordine gruppi di cacciatori che sparavano troppo vicino ai sentieri rischiando di colpire gli escursionisti, aveva commentato su Facebook un post riguardante la notizia di una cena fra cacciatori, pubblicata da un quotidiano locale, sostenendo la necessità dell’abolizione della caccia.
Il commento ha scatenato reazioni violente. Un cacciatore, sotto il suo post, ha augurato che “la prossima volta” i cacciatori “non si sbaglino il bersaglio”, un’intimidazione chiara che la giornalista ha prontamente segnalato alle forze dell’ordine.
Integralmente il messaggio era questo: “Sono dispiaciuto che quei cacciatori abbiano sbagliato qualcosa in quanto stava per essere colpita. Strano che abbiano sbagliato clamorosamente il bersaglio. Spero rimedino alla prossima occasione”.
La risposta delle istituzioni e del mondo dell’informazione
La rapidità con cui sono state mosse le denunce dimostra una consapevolezza crescente sulle responsabilità che il mondo dell’informazione deve sostenere nel proteggere chi, attraverso la propria voce, si espone a rischi nell’affrontare tematiche di pubblico interesse, come i diritti degli animali e l’ambiente.
La vicenda di Giurovich non è un caso isolato ma s’inserisce in un contesto più ampio di intimidazioni verso chi si oppone alla caccia, evidenziando una problematica relativa alla libertà di espressione e alla sicurezza dei giornalisti in Italia. La solidarietà espressa dall’Associazione della Stampa del Friuli Venezia Giulia e dalla Federazione Nazionale della Stampa Italiana segnala l’importanza di una reazione collettiva e istituzionale contro le minacce che mirano a soffocare il dibattito pubblico.
“Questo ennesimo episodio – ha commentato la collega – conferma una volta di più le tremende ritorsioni a cui sono esposti coloro che lottano per i diritti degli animali e per abolire la caccia anche tramite iniziative informative pubbliche ed editoriali trovandosi poi minacciati di morte”.