Il Sindaco di Preone rinviato a giudizio per omicidio colposo
Il sindaco di Preone, Andrea Martinis, è stato rinviato a giudizio con l’accusa di omicidio colposo per la morte del volontario di Protezione Civile, Giuseppe De Paoli, avvenuta il 29 luglio 2023. De Paoli ha perso la vita durante un’attività di monitoraggio del territorio, colpito da un albero crollato dopo un’intensa ondata di maltempo. La prima udienza del processo è fissata per il prossimo 3 giugno, dopo che il giudice per l’udienza preliminare, Roberta Paviotti, ha respinto la richiesta di “non luogo a procedere” presentata dalla difesa.
Solidarietà dai sindaci della Carnia e mobilitazione sul caso
In segno di solidarietà, sei sindaci della Carnia si sono recati al Palazzo di Giustizia di Udine per esprimere il loro sostegno a Martinis, con un chiaro messaggio: “Non siamo datori di lavoro”. Questo gesto ha segnato l’inizio di una mobilitazione territoriale che non si ferma qui, con un’assemblea urgente dei sindaci della Carnia convocata per chiedere un’audizione al presidente della Regione Massimiliano Fedriga e all’assessore regionale alla Protezione Civile Riccardo Riccardi.
Le dichiarazioni di Riccardi e il sostegno alle istituzioni coinvolte
L’assessore Riccardi ha commentato pubblicamente la vicenda, esprimendo la sua contrarietà alle leggi vigenti che hanno portato al rinvio a giudizio di chi offre il proprio tempo gratuitamente, come nel caso di Giuseppe De Paoli. L’assessore regionale ha auspicato che il ministro Nordio proceda al più presto rispetto a quanto annunciato agli Stati generali della Protezione Civile, in quanto la riforma delle responsabilità che riguarda la Protezione Civile, le forze dell’ordine e altri protagonisti della Sicurezza e Salute delle persone è un’urgenza del Paese.
L’Amministrazione regionale continuerà a stare al fianco del sindaco e del coordinatore del gruppo comunale, annunciando di essersi già attivata per sollecitare interventi a livello nazionale. Si ribadisce la necessità che Governo e Parlamento intervenano nuovamente per correggere le leggi in materia.