UDINE – La situazione del settore dell’autotrasporto in Friuli Venezia Giulia (FVG) sta raggiungendo livelli critici. La regione sta affrontando una carenza di almeno 200 camionisti, un problema che non è circoscritto solo al FVG, ma che rappresenta una crisi su scala nazionale e europea. La difficoltà nel reperire nuovi autisti sta avendo impatti significativi sulla continuità delle consegne e sull’efficienza complessiva del settore, mettendo in discussione la capacità di soddisfare le crescenti esigenze del mercato.
La crisi dei camionisti: cause e conseguenze
Il settore dell’autotrasporto è afflitto da una serie di sfide che ne stanno minando la sostenibilità. In primo luogo, la professione di camionista è diventata meno attraente per via dello stress elevato, dell’impegno fisico e delle lunghe ore di lavoro. Le normative europee stabiliscono che gli autisti possono guidare per un massimo di 9 ore al giorno e 56 ore alla settimana, con limiti di 90 ore per due settimane consecutive. Queste regole, sebbene essenziali per garantire la sicurezza, contribuiscono a un ambiente di lavoro pesante. Inoltre, per ottenere la patente di guida professionale (CQC), gli aspiranti camionisti devono sostenere spese considerevoli, che possono raggiungere migliaia di euro. Questo costo proibitivo scoraggia molti giovani a intraprendere la carriera di camionista. Nonostante alcune aziende abbiano iniziato a coprire queste spese per attrarre nuovi lavoratori, il numero di autisti resta insufficiente. L’Ufficio studi della CGIA evidenzia che la carenza di autisti sta diventando sempre più grave.
Ferragosto e la riduzione dei mezzi pesanti
Nel mese di agosto, la situazione dei trasporti è visibile attraverso la riduzione dei Tir sulle strade. Con molte fabbriche e uffici chiusi per ferie, c’è una minore necessità di trasportare merci e semilavorati. Inoltre, come ogni anno, scattano i divieti di circolazione per i mezzi pesanti nei fine settimana e nei festivi. Questi divieti, che riguardano i veicoli con massa complessiva superiore a 7,5 tonnellate, riducono ulteriormente il numero di camion sulle strade. La diminuzione delle aziende di autotrasporto, unita alla difficoltà di trovare nuovi autisti, potrebbe portare a una crisi più profonda nel settore nei prossimi anni. Il trasporto pubblico locale ha già mostrato segni preoccupanti di questa crisi, con una riduzione dell’offerta di bus, tram e metro che ha creato disagi per turisti e pendolari.
La perdita di imprese e il futuro del settore
Negli ultimi dieci anni, il numero delle imprese di autotrasporto in Italia è calato drasticamente, passando da 101.935 nel 2013 a 80.687 nel 2023, con una riduzione complessiva del 20,8%. In Friuli Venezia Giulia, il numero delle ditte di autotrasporto è sceso di oltre 570 unità, una contrazione del 32,3%. Le crisi economiche, come quella del debito sovrano e la pandemia, hanno contribuito a questo calo, aggravato dalla concorrenza sleale dei vettori stranieri provenienti dai Paesi dell’Est Europa. Inoltre, molte piccole imprese hanno chiuso a causa di aggregazioni e acquisizioni che hanno portato a una maggiore dimensione media delle aziende e a un aumento della produttività, ma anche a una riduzione delle piccole imprese.
La diminuzione dei titolari di CQC: un trend preoccupante
Negli ultimi cinque anni, il numero dei titolari della Carta di Qualificazione del Conducente (CQC) per il trasporto merci è diminuito significativamente. Dal 2019, il numero è passato da poco meno di 1,2 milioni a meno di 770 mila. La riduzione è particolarmente marcata tra i 30 e i 54 anni, con un calo del 45-50% in queste fasce di età. Gli autisti over 50 rappresentano oltre il 53% del totale attuale. Senza un’inversione di tendenza, tra dieci anni, la maggior parte di questi autisti andrà in pensione, lasciando un vuoto significativo nel settore e rischiando di compromettere la capacità di soddisfare le richieste di trasporto.
La distribuzione delle imprese di autotrasporto in Italia e in Friuli Venezia Giulia
A livello nazionale, le città con il maggior numero di imprese di autotrasporto sono Roma, Napoli e Milano, seguite da Torino e Palermo. Queste cinque città rappresentano oltre il 20% delle imprese di autotrasporto in Italia. In Friuli Venezia Giulia, la provincia con il maggior numero di imprese è Udine, seguita da Pordenone, Trieste e Gorizia. La diminuzione del numero di imprese in FVG potrebbe avere effetti gravi sulla capacità della regione di gestire efficacemente la logistica e le consegne.