UDINE – Il Forma Free Music Festival, organizzato dal Circolo Arci Hybrida, si pone come pioniere nell’approfondire il legame tra essere umano e tecnologia in modo completo ed interdisciplinare. Ora alla sua XV edizione, il festival continua con il progetto Forma Free Music Impulse, offrendo una varietà di eventi che vanno dalle anteprime primaverili ai concerti e incontri letterari, con un’attenzione particolare alle arti performative.
Il 24 maggio a Udine
Sabato 24 maggio, alle 21:00, il Teatro San Giorgio di Udine sarà il palcoscenico di un evento straordinario con SY/N con la performance “Life Anew”, ZELZELEH (Faraway Ghost x Sunken Cages) e DICTAPHONE. Grazie alla collaborazione con il Comune di Udine, l’iniziativa riceve il supporto istituzionale per promuovere proposte culturali innovative.
SY/N e la sua fusione di suoni digitali e analogici
Alex Ortiga, mente dietro il progetto SY/N, è un produttore musicale e artista visivo italiano che crea mondi sonori unici, combinando elementi digitali e fisici. La sua musica mescola strumenti tradizionali occidentali ed orientali con tecniche di sintesi avanzate, creando paesaggi sonori intensi e suggestivi che esplorano la dualità dell’esperienza umana. La performance vede anche la partecipazione di Camilla Isola alla voce e al flauto.

Zelzeleh: un mix di culture e ritmi globali
ZELZELEH è il frutto della collaborazione tra Kamyar Arsani, cantante e polistrumentista iraniano, e Ravish Momin, batterista e produttore elettronico noto come Sunken Cages. Questo progetto combina il canto tradizionale persiano con ritmi elettroacustici e influenze punk rock, creando paesaggi sonori complessi e dinamici. Arsani mescola la musica classica persiana con l’elettronica sperimentale, mentre Momin lavora su batterie elettroniche e acustiche, manipolando loop in tempo reale.

Dictaphone: sperimentazioni musicali con ispirazione europea
I Dictaphone, con il loro album “Unstable”, propongono un suono sperimentale che mescola jazz minimal, musica concreta e postpunk, richiamando la scena musicale belga degli anni ’80. Guidati da Oliver Doerell (elettronica) e Shahab Anousha (tromba e voce), il gruppo ha ottenuto successo anche nella scena underground iraniana. Le atmosfere cupe e i riferimenti a icone come Ian Curtis dei Joy Division caratterizzano il loro lavoro, con la componente visiva curata da Helga Raimondi.