TRIESTE. Importante operazione della Capitaneria di porto di Trieste, in collaborazione con il Comando della Guardia di Finanza di Muggia, ha portato al sequestro di quasi due tonnellate di prodotti ittici privi della necessaria documentazione attestante la tracciabilità. Il controllo mirato presso i valichi di frontiera, con focus sul confine italo-sloveno, ha permesso di fermare un furgone rumeno che trasportava una vasta quantità di pesce destinato all’esportazione.
Sequestro di prodotti ittici non conformi
Il mezzo, che trasportava ben 1.948 chilogrammi di prodotti ittici tra cui carpe, luccioperche, pesci siluri, storioni e trote, non ha rispettato le normative vigenti sulla filiera della pesca. La mancanza della documentazione che certifica la tracciabilità del pesce ha reso necessario il sequestro della merce. Il trasgressore è stato sanzionato con una multa di 1.500 euro e l’intera partita di pesce è stata sottoposta a sequestro amministrativo.
Sanzioni e verifiche sanitarie
Oltre al sequestro, è stata disposta una verifica da parte del personale veterinario per accertare l’idoneità del prodotto al consumo umano. Se il pesce non dovesse risultare idoneo, verrà avviato a smaltimento attraverso una ditta specializzata. L’intervento della Guardia Costiera si inserisce nell’attività di controllo volto a preservare gli ecosistemi marini e garantire la legalità e la tutela della salute dei consumatori.
La tutela della legalità nella pesca
L’operazione della Guardia Costiera sottolinea l’importanza della legalità e della conservazione delle risorse ittiche per il settore e per la protezione degli ecosistemi marini. Le forze dell’ordine si impegnano a proteggere l’ambiente e a garantire ai consumatori l’accesso a prodotti ittici sicuri e di qualità in conformità con le normative europee.