Il noto Policlinico Città di Udine ha recentemente avanzato una richiesta per essere incluso nel Piano della Rete Oncologica Regionale per il triennio 2025-2027. La struttura esprime preoccupazione per la decisione della Regione Friuli Venezia Giulia di concentrare l’attività oncologica esclusivamente nelle strutture pubbliche, escludendo quelle private accreditate. Il Policlinico ha superato il requisito di volume di 135 interventi annui nel 2024, considerato essenziale dal Piano regionale, e teme che l’esclusione comprometta un’importante attività chirurgica nel trattamento del tumore alla mammella.
Il punto della questione: esclusione e impatti sul servizio
Il presidente e amministratore delegato del Policlinico Città di Udine, Claudio Riccobon, spiega che nel 2024 sono stati eseguiti 135 interventi chirurgici sul tumore al seno, inclusi 8 interventi bilaterali, un volume che, secondo Riccobon, non è stato raggiunto da altri ospedali pubblici della zona. Con l’esclusione dalla Rete Oncologica, l’ospedale teme un rallentamento dell’attività, con la dispersione di competenze professionali altamente qualificate.
“Se la nostra attività chirurgica fosse interrotta, si danneggerebbe il diritto delle pazienti alla scelta del luogo di cura, in particolare considerando i tempi di attesa più brevi rispetto alle strutture pubbliche”, sottolinea Riccobon.
Un appello alla Regione: il ruolo strategico del privato accreditato
Il Policlinico Città di Udine sostiene che il privato accreditato possa svolgere un ruolo strategico nel miglioramento della qualità del sistema sanitario pubblico, come avviene in altre regioni come Veneto e Emilia Romagna. Riccobon afferma: “Il privato accreditato qualificato potrebbe diventare un valido punto di riferimento, contribuendo al miglioramento dei servizi pubblici e alla riduzione dei tempi di attesa”.
L’ospedale esprime preoccupazione per la limitazione del 6% delle prestazioni riservate ai privati accreditati, suggerendo che un aumento di questa quota potrebbe ridurre significativamente i tempi di attesa per prestazioni complesse e contenere i costi.
Il diritto alla salute e la libera scelta delle pazienti
L’esclusione del Policlinico Città di Udine dalla Rete Oncologica potrebbe compromettere il diritto alla salute delle pazienti, limitando la possibilità di scegliere una struttura con prestazioni di alta qualità e tempi di attesa ridotti. L’ospedale ritiene che ciò vada contro il principio di libertà di scelta e di accesso a cure professionali e tempestive.
Le richieste del Policlinico
Il Policlinico Città di Udine chiede il riconoscimento del suo ruolo nel Piano della Rete Oncologica per garantire la continuità e l’eccellenza del servizio oncologico offerto alle pazienti. Secondo Riccobon, questo impegno va oltre i risultati sanitari, riguardando anche la giustizia sociale e la qualità garantita a tutte le donne del Friuli Venezia Giulia.