Conclusa con successo la conferenza internazionale Borderless Museums
GORIZIA/NOVA GORICA – Si è conclusa con grande successo la conferenza internazionale Borderless Museums, organizzata dal 18 al 21 maggio 2025 tra le città di Gorizia e Nova Gorica. L’evento, promosso da GECT GO, Zavod GO! 2025, ICOM Italia, ICOM Slovenia, ICOM South East Europe e ICOM Europe, ha visto la partecipazione di oltre 130 professionisti del settore museale provenienti da tre continenti – Europa, Egitto e Australia – che si sono incontrati per discutere il ruolo cruciale dei musei nella società contemporanea e il loro potenziale di superare confini geografici e culturali.

Un confronto internazionale tra professionisti e operatori culturali
La conferenza ha offerto un programma ricco di circa 15 appuntamenti tematici, comprendenti interventi, panel di confronto e laboratori pratici, durante i quali i partecipanti hanno condiviso progetti, esperienze e strategie innovative. Il focus centrale è stato il ruolo dei musei come spazi di incontro, dialogo e sperimentazione sociale, capaci di abbattere barriere visibili e invisibili e di rappresentare il luogo in cui diverse comunità possono incontrarsi, scambiare idee e costruire nuove narrazioni. Tra i partecipanti, si sono distinti i rappresentanti di numerosi enti museali dell’area transfrontaliera, come i Musei provinciali di Gorizia, il Goriški muzej, la Fondazione Poti miru, il Kobariški muzej e il Pomnik miru di Cerje, testimonianza dell’importanza della collaborazione culturale tra Italia e Slovenia.

Sfide contemporanee e nuove prospettive per i musei
Un tema ricorrente nei dibattiti è stato il bisogno di mettere in discussione le narrazioni storiche consolidate, includendo il punto di vista dell’“altro” e promuovendo un museo come laboratorio di coinvolgimento comunitario. Sono stati presentati casi studio significativi, come il museo congiunto tra i comuni di Tornio e Haparanda, al confine tra Svezia e Finlandia, che rappresenta un esempio di cooperazione transfrontaliera. Inoltre, l’introduzione della figura del discomfort curator proposta dall’Università di Glasgow ha aperto una riflessione su come i musei possano affrontare disuguaglianze e tensioni sociali, offrendo spazi di elaborazione del disagio in società in rapido mutamento.
Verso una collaborazione stabile e duratura
Marco Marinuzzi, project manager del GECT GO e co-organizzatore dell’evento, ha sottolineato l’auspicio che questa conferenza sia il primo passo verso una collaborazione stabile e continuativa tra le organizzazioni museali di Italia, Slovenia e dei paesi limitrofi. L’obiettivo è sviluppare progetti condivisi, mostre congiunte transfrontaliere, programmi di mobilità per gli operatori museali e lo scambio di buone pratiche, creando una rete culturale solida e dinamica.

La dott.ssa Kaja Širok, responsabile del progetto EPIC e co-organizzatrice, ha evidenziato come il dibattito critico e la pluralità di prospettive affrontate abbiano rafforzato la cooperazione tra professionisti del settore, sottolineando la piena soddisfazione dei partecipanti e il successo dell’iniziativa.
