Giulia Massolino critica la bocciatura della mozione sul linguaggio di genere
Giulia Massolino, consigliera regionale del gruppo Patto per l’Autonomia – Civica FVG, ha espresso il suo forte disappunto in seguito alla bocciatura della mozione sul linguaggio di genere, di cui è prima firmataria e che ha ricevuto il supporto dell’intera opposizione. Secondo la consigliera, il dibattito odierno è stato “inquinato” da affermazioni ideologiche e da argomentazioni già confutate in precedenza.
Massolino ha dichiarato: «Abbiamo presentato questa mozione senza contrapposizioni, ispirandoci a quanto già fatto da altre amministrazioni e istituzioni, come la Cassazione, vari Consigli comunali e Regionali, e l’Accademia della Crusca. La maggioranza, invece, ha discusso e votato in modo ideologico, riportando argomentazioni obsolete, dal “pericolo di sradicare la lingua italiana” all’inutilità del tema».
La questione del linguaggio non sessista, ha sottolineato Massolino, è un tema discusso da decenni. Già nel 1987, con le raccomandazioni di Alma Sabadini, si poneva l’accento sulla necessità di un uso non sessista della lingua, un aspetto che, per alcuni, sembra ancora difficile da accogliere. La consigliera ha aggiunto: «Alcuni non vogliono che questa discussione avvenga, forse per non rinunciare ai privilegi dell’androcentrismo, che purtroppo domina ancora gran parte delle nostre strutture sociali».
Il linguaggio come strumento di cambiamento
Massolino ha ribadito che il linguaggio non è neutro e riflette le strutture di potere esistenti. Adottare un linguaggio che rispetti la diversità, ha detto, è un atto politico fondamentale per combattere le disuguaglianze. Le parole, infatti, non solo riflettono la realtà ma hanno il potere di modellare il futuro. Ignorare questa realtà significa perpetuare stereotipi e rendere invisibili intere parti della popolazione, ha spiegato.
Il ruolo della Regione, secondo la consigliera, era quello di adottare strumenti che favorissero una comunicazione più equa, allineandosi con le migliori pratiche già adottate in altre amministrazioni pubbliche, e fornendo supporto anche a chi lavora negli uffici pubblici.
Proseguire la lotta per la parità
Nonostante il risultato del voto, Massolino ha assicurato che continuerà a lavorare affinché il principio di parità non resti solo un’intenzione, ma si traduca in azioni concrete che rendano le istituzioni più accessibili e rappresentative per tutti. «L’obiettivo è fare in modo che le istituzioni siano veramente inclusive e rispecchino la realtà sociale», ha concluso.