La sanità privata accusa la Regione: tariffe ferme da 20 anni e decurtazioni inaccettabili
Il presidente di Assosalute Claudio Riccobon risponde all’assessore regionale alla sanità Riccardi, sottolineando che i bisogni dei cittadini devono essere al centro delle decisioni e che la verità deve essere comunicata in modo trasparente.
Le dichiarazioni fanno seguito alle parole di Riccardi riguardo alla sospensione delle prenotazioni da parte delle strutture sanitarie private accreditate regionali per diverse prestazioni convenzionate con il servizio sanitario regionale.
Le richieste della sanità privata
Le tariffe che la Regione eroga alle strutture private accreditate per le prestazioni in convenzione sono rimaste invariate per 20 anni, ma dal 29 dicembre sono state decurtate fino al 60% per molte prestazioni. Queste strutture hanno dovuto affrontare aumenti di costi in vari settori senza ricevere un adeguato adeguamento delle tariffe.
La richiesta non è di aumentare le tariffe, bensì di mantenerle senza decurtazioni. La decisione di ridurre i rimborsi è considerata distante dalla realtà e dannosa per i cittadini.
La mancata derogabilità delle nuove tariffe
Nonostante la Regione FVG avesse la possibilità di derogare alle nuove tariffe, questa opzione non è stata presa in considerazione. Al contrario, altre regioni come il Veneto hanno prorogato i vecchi accordi in attesa di una soluzione comune.
La sanità pubblica e privata a confronto
La remunerazione per le strutture private accreditate avviene in base alle prestazioni erogate, mentre la sanità pubblica è finanziata in base ai costi storici. Questa disparità di trattamento solleva interrogativi sulle basi del sistema sanitario.
La richiesta di un dialogo con la Regione
Assosalute chiede un tavolo di lavoro per discutere e trovare una soluzione condivisa con la Regione, affrontando le difficoltà e garantendo una giusta remunerazione per tutte le figure professionali coinvolte nella sanità privata.