È scomparso il decano dei fotografi triestini: addio a Ugo Borsatti
TRIESTE – Nella notte tra il 20 e il 21 marzo, all’età di 98 anni, ci ha lasciato Ugo Borsatti, il decano dei fotografi triestini che ha documentato la storia della città per oltre mezzo secolo. La sua eredità nella fotografia di Trieste e non solo è indelebile.


Un patrimonio fotografico che racconta Trieste
Borsatti è stato il fondatore di Foto Omnia, un’agenzia che ha conservato oltre 350.000 negativi, testimoniando eventi cruciali per la città, come i moti per l’italianità di Trieste nel 1953 e il successivo ritorno della città all’Italia nel 1954. Il suo archivio non è solo una testimonianza storica, ma anche un patrimonio artistico, con scatti iconici come quello del “Bacio“, che immortalò l’addio tra un soldato americano e una ragazza triestina, e “Morte di un carrettiere“, esposta al Moma di New York nel 1964.


La carriera e la passione per la fotografia
La passione di Borsatti per la fotografia iniziò fin da giovane, ma fu nel 1952 che aprì ufficialmente Foto Omnia, dopo aver lavorato come assistente presso lo studio di un altro fotografo triestino. La sua carriera lo portò a collaborare con importanti testate come Il Gazzettino, Il Messaggero Veneto e il Corriere della Sera, documentando eventi sportivi, cronaca e la vita quotidiana della città. Il suo archivio testimonia anche la sua predilezione per la fotografia analogica, che per lui rimase sempre superiore al digitale per la sua durata e qualità.


L’eredità di un uomo e di un’arte
Oltre alla sua attività professionale, Borsatti è stato un uomo di famiglia e fortemente radicato alla sua città, Trieste. La sua morte segna la fine di un’epoca per la fotografia triestina, ma lascia una grande eredità nelle sue immagini, che continueranno a raccontare la storia della città e della sua gente. Dopo aver annunciato nel 2022 la chiusura del suo negozio, Borsatti aveva poi riaperto, seppur a intermittenza, dimostrandosi fedele alla sua passione per l’arte fotografica anche in età avanzatissima e con problemi di mobilità.

