Trieste si stringe nel cordoglio per la scomparsa di Gianfranco Orel
TRIESTE – La città di Trieste si stringe nel cordoglio per la scomparsa di Gianfranco Orel, storico segretario del Partito socialista e figura emblematica della sinistra triestina. Si è spento all’età di 87 anni, lasciando un segno indelebile nella vita politica e civile del capoluogo giuliano.
Gianfranco Orel non è stato soltanto un militante, ma il vero custode di un’identità politica che ha resistito al tempo e agli sconvolgimenti degli anni Novanta. Dopo il crollo del Psi nel 1993, quando in molti abbandonarono la nave, lui rimase fermo al suo posto. A ricordarlo è Roberto De Gioia, collega in Comune e amico di lunga data: «Se il Partito socialista esiste ancora a Trieste, lo dobbiamo esclusivamente a lui».
Orel ha continuato a portare avanti il simbolo e le battaglie del partito, con costanza e determinazione, anche quando il vento della politica soffiava altrove. Con un manipolo di fedelissimi, ha tenuto viva una tradizione e una visione, rifiutando scorciatoie e compromessi.
Un impegno concreto nelle istituzioni
Oltre alla militanza, Orel ha lavorato per decenni in Comune di Trieste, prima come impiegato e poi come dirigente. In particolare, si è occupato dei servizi anagrafici e delle politiche sportive, collaborando a stretto contatto con lo stesso De Gioia quando questi era assessore.
La sua attività amministrativa è sempre stata segnata da una profonda serietà e da un’etica del servizio pubblico oggi sempre più rara. Chi lo ha conosciuto, ne ricorda la competenza, la dedizione e la riservatezza.
Una passione incrollabile per Cuba
Tra gli aspetti più caratteristici della sua personalità, c’era l’amore per Cuba, non solo come meta turistica, ma come ideale. Negli anni Novanta aveva fondato l’associazione Italia-Cuba made in Trieste, diventando promotore di una fitta rete di iniziative culturali e solidali. Organizzava viaggi, raccolte di aiuti, progetti sportivi, come la partecipazione triestina alla maratona dell’Avana.
Sportivo, alpino, attivo fino all’ultimo
Alpino orgoglioso, amante della montagna e dello sport, era spesso a Tarvisio dove, fino a pochi mesi fa, sciava e pedalava come se il tempo non fosse mai passato. Era ancora attivo nella sezione locale degli Alpini, segno di un’energia vitale che non lo ha mai abbandonato. Lascia la compagna Regina, la figlia Erica e due nipoti.