Una misura economica (cumulabile) per aiutare gli over 80. A partire dal 2025 verranno stanziati i fondi per le persone anziane e deboli, che potranno ricevere un assegno mensile fino a 850€.
I fondi
L’iniziativa vivrà una fase sperimentale per il biennio che comprende il 2025 e il 2026. Se porterà dei risultati verrà quindi estesa affinché la platea dei beneficiari possa espandersi. Per l’avvio della riforma è stata messa a disposizione una tranche da oltre un miliardo di euro, quantitativo dovuto al fatto che l’Italia sia la prima nazione in Europa per numero di anziani.
Requisiti, soglia ISEE e controversie
Solo gli anziani over 80 con una grave disabilità certificata dall’Inps, che già ricevono l’indennità di accompagnamento e hanno un ISEE fino a 6 mila euro all’anno, avranno diritto all’assegno di Prestazione universale. Con questi requisiti molto restrittivi, si prevede che ci saranno solo 26 mila beneficiari, ovvero lo 0,6% dei quasi 4 milioni di anziani non autosufficienti. Questi numeri sono molto bassi. Il governo, che inizialmente ha deciso di concentrare le risorse su un numero molto limitato di anziani, sta già valutando la possibilità di aumentare almeno del 20% i fondi. Attualmente, ci sono 1 milione e 568 mila anziani (over 65) non autosufficienti (con una disabilità al 100%) che ricevono l’indennità di accompagnamento. È facile stimare che invece i beneficiari della sperimentazione saranno solo 26 mila, come detto in precedenza. Questo gruppo rappresenterà solo l’1,9% dei beneficiari dell’indennità nel primo anno e solo l’1,2% nell’anno successivo.
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